Il sanzaro-innovatore sociale che aiuta da sempre chi lavora nei mercati

Pasquale De Stefano, settantenne, è l’ultimo esponente del mestiere del “numeraro”, un artigiano che nella sua bottega produce i cartelli dei prezzi che vengono usati nei mercati, ma anche nei ristoranti di Napoli. 

Attiva ormai da quasi cent’anni, la sua bottega di famiglia, in Vico Finale, nel Mercato della Vicarìa, meglio conosciuta come “il Vasto”, nella Seconda Municipalità, è piccola, ma piena di vita e di cura per gli altri, per coloro che si affidano alle sue mani esperte.

“Io sono nato in questa casa, – ci dice Pasquale – questa era un’abitazione, dormivamo 8 di noi qua dentro!”

Un’artista, un artigiano, un uomo dal cuore grande, ma che è difficile compenetrare, a patto che non lo conquisti e lui si dona, perché sente di potersi fidare e che le persone, dopo le numerose interviste, gli portino lavoro e non si rubino solo il mestiere e facciano i ficcanaso.

Un mestiere artigianale, quello di Pasquale, che si tramanda da generazioni: scrivere i numeri dei prezzi per i venditori ambulanti, per chi non sa scrivere i propri prezzari. Chi è che non conosce l’artefice di questi cartelli? Chi non conosce Pasquale, il numerario di Napoli?

Napoli è piena dei colori e della passione di Pasquale in tutti i nostri mercati. Ad ogni angolo della città si incontra l’arte di Pasquale; da qualche anno, anche grandi brand gli commissionano “cartelli”, glielo chiedono i partecipanti ai matrimoni, gli invitati o le famiglie dei futuri sposi e così Pasquale continua a creare opere artigianali con i suoi inconfondibili colori e font per tutt’Italia, come ci mostrerà dalla gallery del suo telefonino, con grande orgoglio.

 

L’artigiano crea, non è come avere uno stampino per farli tutti uguali. Lo faccio per passione! – ci dirà ancora nell’intervista.

Poi, da buon sanzaro, ci suggerisce di andare ad intervistare il “Fresellario” più noto di Napoli, quello che ha le migliori freselle di Napoli e che si trova al Borgo di Sant’Antonio, a due passi dalla sua bottega. 

Noi ovviamente siamo andati a trovarlo e ci ha accolto un giovanissimo operaio che ci ha raccontato la capacità di fare, a mano, circa 10.000 freselle al giorno. Un primato che riesce a mantenere soltanto l’Antica Freselleria Di Paolo, aperta dal 1834.

Sarebbe bello avere più giovani che si dedichino a mestieri come il fresellaro, per rendere migliore la città – ci dirà il giovane, svelando un suo desiderio: quello di voler tenere dei corsi di impasto per insegnare a fare le freselle ai bambini, negli asili, nelle scuole primarie. Noi gli auguriamo di realizzare il sogno, di innovare, per cambiare la città! 

 

Napoli ed i suoi abitanti mostrano le ferite e le proprie bellezze, nella stessa faccia, ma si tiene anche stretta la sua natura più intima e per scoprirla bisogna sollevare il velo degli stereotipi e usare lo strumento migliore per conoscerla: una grande capacità di ascolto.

 

Tramandare e non perdere le tradizioni, così come fa Pasquale, diffondere un mestiere autenticamente campano è una cosa molto importante per “ i Quartieri dell’Innovazione”, è un obbligo nei confronti della memoria del popolo napoletano!

Siamo andati via carichi di freselle e di cartelli per “i Quartieri dell’Innovazione”, dei regali fatti con mani attente e piene di amore per la comunità ed il territorio. 

Vi lasciamo all’intervista di chi custodisce la propria arte con cura, come se fosse tra le cose più preziose della propria vita, perché in realtà lo è!

 

Riprese e montaggio a cura di Lunia Film I Luca Ciriello
Official Photographer ©MartinaEsposito